Guai pensare al bollito come uno sbrigativo ripiego adatto a chi non ha tempo da passare ai fornelli, messo in pentola e lasciato a macerare “nel suo brodo”. E’ un grave rischio, diventerebbe stopposo ed insipido per farci pagare l’incuria.
È importantissima la scelta del pezzo di carne che viene usata; se si decide di fare un bollito misto, bisogna rispettare i tempi di cottura del manzo, del vitello oppure del pollo. Per questa soluzione è consigliabile l’ uso di più pentole unendo solo alla fine della cottura i vari brodi ottenuti ed avendo così un brodo misto di ottimo sapore.
Chi preferisce il brodo magro, eviterà di aggiungere le ossa con il midollo, mentre chi gradisce i sapori più importanti, avrà cura di metterne in abbondanza.
Chi tiene di più al brodo che alla carne, aggiungerà quest’ ultima a freddo, in modo che possa lasciare tutta la sua sostanza nell’acqua.
Io solitamente metto tutto a freddo: le classiche verdure da brodo cioè cipolla, carota e sedano, aggiungo 1 porro, un po’ di gambi di prezzemolo che sono più aromatici delle foglie, 1 o 2 foglie di alloro che trovo diano un gradevolissimo gusto e l’ immancabile pomodoro con le fedeli foglie di basilico che una vera ligure non abbandona mai.
Appena inizierà a salire in superficie una schiuma un po’ fastidiosa, bisognerà toglierla delicatamente per evitare che il brodo risulti troppo torbido; poi, si lascerà bollire, anzi sobbollire e borbottare dolcemente, senza alcuna fretta, inebriandosi del suo confortevole profumo che fa subito famiglia, per almeno 2 o 3 ore.
Si servirà nella zuppiera, magari quella del servizio di nozze della nonna come la mia, insieme al brodo caldo così la morbidezza sarà garantita sino all’ ultimo boccone.
Generalmente il bollito servito caldo è accompagnato da verdure lesse condite con olio, sale, prezzemolo e cipolline fresche tritate. Se poi ci va di esagerare qualche dadino di emmental rende questo contorno molto nordico, magari aggiungendo una salsina alla senape.
Le amiche del cuore del bollito sono le salse, che rallegrano la tavola già con la loro colorata presenza. Immaginate la gioia del palato!
Naturalmente sto parlando della maionese, la salsa tonnè, il bagnet vert, il bagnet ross, la salsa ai peperoni che faceva la mia nonna Francesca, la senape di Digione…..e chi più ne ha più ne metta.
Un giorno dedicherò un post alle salse che conosco, ma oggi voglio dedicare tutto lo spazio a sua maestà il bollito. Pronti in tavola, ed è subito festa!
BOLLITO MISTO
- 1/2 kg di muscolo, di culatta e di spalla tutto di manzo
- 1/2 kg di punta di vitello
- 1 lingua di vitello di circa 500 gr
- 1/2 cappone ( o mezza gallina )
- 1 cotechino
- cipolle
- carote
- coste di sedano
- gambi di prezzemolo
- 1 spicchio d’ aglio
- 1 pomodoro
- 1 foglia di alloro
- 1 mazzetto di basilico
- Sale
ESECUZIONE
Mettete sul fuoco una grande pentola con acqua ed unite le verdure: la carota, la cipolla, il sedano, il pomodoro, i gambi di prezzemolo, il basilico, l’alloro, i pezzi di manzo ed il cappone. Fate cuocere per 20 minuti poi unite il vitello e proseguite per un’ ora salando dopo 30 minuti .
Trascorso questo tempo levate il cappone e mantenete sul fuoco a fiamma bassissima ancora per un’altra ora. Sbollentate la lingua per 10 minuti, quindi cambiate l’acqua e fate riprendere il bollore; unite le verdure: carota, sedano, cipolla alloro. Salate e proseguite la cottura per circa 40 minuti. Punzecchiare la lingua per verificare che sia tenera. Togliere il recipiente dal fuoco e tenere in caldo.
Cuocete il cotechino come indicato nella confezione e tenete al caldo sino al momento di servire. Mettete in una zuppiera dove ci sarà anche del brodo bollente tutti i vari pezzi di carne e servite in tavola accompagnato con le salse.
Ho servito il brodo non con i soliti tortellini, ma con dei quadrucci che ho fatto in questo modo: ho steso due sfoglie abbastanza fini ed ho messo si di una di esse uno strato sottili di ripieno dei ravioli alla ligure, quindi ho messo sopra l’altra ed ho schiacciato bene il tutto con il mattarello ed ho tagliato con la rotellina: prima strisce, poi a quadrucci.
Beh, che dirvi, dopo questo lungo romanzo vi sarà sicuramente venuta voglia di provare il bollito, allora…
BUON BOLLITO A TUTTI!
In casa mia il bollito va molto, anche se ricco come il tuo forse a Natale! I tuoi quadrucci sono molto interessanti, ma non si aprono durante la cottura?
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Bollito per me è gallina bollita. brodo è brodo di cappone, quello per fare, a natale, i cappelletti romagnoli. Non i tortellini eh! i cappelletti sono un’altra cosa, altrettanto buona.
Bollito è salsa verde e maionese. La salsa verde più buona era la mia, come diceva sempre mio padre,gran buongustaio e gran cuoco.
E nel brodo che restava……quadrucci all’uovo, niente altro che la pasta avanzata dei cappelletti……pasta all’uovo fatta in casa, tirata a mano con il mattarello…..sai che non ho mai posseduto la macchinetta per tirare la pasta ed ancora adesso uso il mattarello, per fare le tagliatelle? Certo, non mi vengono i cerchi perfetti come veniva a nonna e mamma….ma è buona!
un abbraccio Emanuela
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Hai ragione il profumo del brodo che cuoce è molto tranquillizzante e familiare.
🙂
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Condivido appieno la tua opinione sul bollito! Sai, a Verona è proprio uno dei piatti più tipici della nostra cucina tradizionale, soprattutto per le salse che lo accompagnano, ritengo, perché più o meno è uguale dappertutto ma la nostra pearà… quella è unica!
Buona domenica Tiziana.
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Hai perfettamente ragione Silva, la vostra peirà è davvero unica ed anche molto buona e gustosa!!!!
Ciao cara, un abbraccio!
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