Quando ero bambina l’arrosto era il piatto della domenica che, abitando in Liguria, era rigorosamente di vitello.
Dopo un ricco primo piatto, lasagne, tagliatelle ( tajarin), od agnolotti, arrivava un semplice( !!!!) arrosto di vitello contornato da soffici patate duchesse perché mia madre pensava che servire le croccanti ed appetitose patate arrosto, fosse piuttosto banale soprattutto poco francese……. Insomma, non faceva fine!
Anch’ io ricorro spesso al rassicurante arrosto di vitello perché difficilmente scontenta qualche commensale e con al massimo 20 minuti di cottura si allestisce la più austera tra le tavole della festa… Almeno nei miei ricordi!
ARROSTO DI VITELLO ALLA SEMPLICE
- 1 kg di fesa di vitello
- 2 spicchi d’aglio
- 2 rametti di rosmarino
- olio evo
- sale
- pepe
- 1 mestolo di brodo di carne
ESECUZIONE
Innanzitutto massaggiate abbondantemente il pezzo di carne da ogni lato con sale e pepe.
Nella rostiera ( pentola adatta a cuocere l’arrosto) mettete abbondante olio evo e quando l’olio sarà appena caldo, fate sigillare bene il vitello da ogni lato.
Appena la carne avrà fatto la crosticina, unite l’aglio ed il rosmarino e fate andare ancora per pochissimo a fiamma alta.
Bagnate con un po’ di brodo ( o, se preferite vino bianco) e continuate la cottura rigirando almeno 2 volte senza mai intaccare la carne con la forchetta.
Abbassate la fiamma e coprite la pentola cuocete sempre sul fornello per non più di 25 minuti a kg
Servite con patate arrosto oppure, se anche voi come la mia mamma seguite l’eleganza anche in cucina, trovo perfette delle” pomme dauphine”
In ultimo ma non ultimo consiglio il sempre verde purè di patate, magari, e qui esce la mia indole meno aristocratica, montato con olio al rosmarino e non burro, pepe anziché noce moscata.
L’arrosto cotto sul fornello senza passaggi in forno, in Toscana si chiama arrosto morto, farei una piccola modifica al nome, lo chiamerei ” resuscita morti” per quanto è buono!!!
L’arrosto della mia infanzia invece era di maiale, ovviamente. Ma non tutte le domeniche di certo!
"Mi piace""Mi piace"
Simona ciao!
I miei genitori avevano degli alberghi ed erano davvero poche le domeniche che trascorrevano a casa, i pranzi dei miei ricordi sono quelli della prima infanzia e, non so perché, il piatto che mi è rimasto più impresso è l’arrosto!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Un piatto buonissimo.Per quello si fa’ricordare.
"Mi piace""Mi piace"
Buone ed anche un po’ nostalgico…connubio perfetto!
"Mi piace"Piace a 1 persona
io adoro l’arrosto morto, che mia suocera cucinava in modo divino e che cerco di riprodurre, seguendo la sua ricetta (sai quelle ricette appuntate sul solito foglietto volante???)
a me piace molto anche l’arrosto di maiale al latte….diciamo che però, in generale , preferisco il pesce! Ma l’arrosto della domenica mi evoca un sacco di ricordi e poi….. fa inverno!
un abbraccio
Emanuela
"Mi piace""Mi piace"
È proprio così Cara Emanuela, sono d’accordo in tutto…..solo per il pesce , io sono più carnivora!
Ciao, un abbraccione cara!
"Mi piace""Mi piace"
Concordo sulla sostituzione della definizione di questo classico arrosto di vitello evergreen, sempre molto apprezzato da tutti i commensali!
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Silva, certi piatti non hanno davvero età!
"Mi piace""Mi piace"
Sembra buonissimo Tiziana.
Una curiosità: qui in Sardegna l’arrosto è solo quello al forno/brace/legna. Queste preparazioni in umido le chiamiamo arrosto morto o semplicemente in tegame 🙂
"Mi piace""Mi piace"
È proprio così Emanuele, il vero arrosto e’ ” arrostito” in forno o alla brace, anche noi lo chiamiamo arrosto morto quando è cotto in pentola, invece per umidi si considerano le preparazioni con il pomodoro!
Ciao, grazie mille per essere passato a trovarmi!
"Mi piace"Piace a 1 persona