Ogni famiglia italiana custodisce con grande cura la ricetta del ragù della nonna
Chi, tra noi non proprio giovanissimi, non ricorda l’asse della pasta che la nonna metteva sul tavolo di cucina ed iniziava, con perizia ineguagliabile, a confezionare delle meravigliose tagliatelle casalinghe che rappresentavano il piatto principe della domenica
Anch’io, da nonna vintage quale sono, ho provato a ripercorrere quelle bellissime domeniche degli anni ’60 preparando le tagliatelle della nonna dopo averle modernizzate un po’ usando per tirarle la mia affezionata macchinetta
Ho tirato fuori il ricettario delle meraviglie e voilà, come per incanto la cucina si è innondata dei profumi confortevoli della nonna
RAGÙ ANTICO DELLA MIA NONNA
- 500 gr di carne mista macinata ( manzo vitello e maiale)
- 1 carota
- 2 coste di sedano
- 1 cipolla ramata
- 1 scalogno
- 2 spicchi d’aglio
- prezzemolo
- rosmarino, salvia, timo freschi
- 50 gr di pinoli
- 30 gr di funghi porcini secchi
- 8 pomodori secchi
- 500 gr di salsa di pomodoro
- concentrato di pomodoro
- 100 gr di parmigiano reggiano 36 mesi
- olio evo
- 1 bicchiere di vino rosso corposo
- sale pepe qb
ESECUZIONE
Tritate tutte le verdure del soffritto comprese le erbe aromatiche e mettetele a soffriggere con un po’ di olio evo
Mettete in una tazza di acqua calda i funghi secchi e, quando saranno ben ammollati ( sarà sufficiente un 1/4 d’ora), tritateli insieme ai pinoli
Aggiungeteli al soffritto di odori e fate insaporire tutto insieme; a questo punto unite la carne, sgranatela bene e soffriggetela con le verdure ed i funghi
Quando sarà tutto ben rosolato, bagnate con il vino rosso nel quantitativo necessario a coprire a filo gli ingredienti e fate cuocere sino a quando il soffritto risulterà nuovamente asciutto
Nel frattempo mettete i pomodori secchi in un pentolino e fateli bollire in acqua per qualche minuto, quindi strizzateli e tritateli finemente
Uniteli alla base del ragù
Aggiungete anche parte dell’acqua dei funghi dopo averla filtrata
Aggiustate di sale e pepe e cuocete a tegame coperto e fuoco molto basso per almeno un’ora
Se volete in questo tempo potete preparare le tagliatelle con farina di grano duro Senatore Cappelli e uova fresche, ma, devo dire che con un ragù così qualsiasi pasta diventa speciale.
La mia nonna metteva il reggiano direttamente nella pentola del ragù con un pezzettino di burro perché, sosteneva, in questo modo si annullava l’eventuale eccessiva acidità del pomodoro.
Effettivamente è un piatto antico un po’ elaborato che richiede cura e tempo, ma, a volte rallentare un poco per cercare qualcosa di diverso, può valerne la pena
Buon Appetito
Amo il ragù delle domeniche. Invernali e mi viene anche buono… Ma non è come quello che faceva mia suocera! Ci provo, ma quel sapore, purtroppo, se n’è andato con lei!
Ma le tagliatelle.. bè le mie origini marchigiano romagnole qua la fanno da padrone!
Altra ricetta della domenica? Il coniglio in porchetta!
Un abbraccio
Emanuela
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Cara Emanuela, hai centrato perfettamente la sostanza del discorso: in questi piatti della memoria c’è sempre L’ingrediente segreto che li rende unici, che, secondo me, non è altro chè la gioia provavamo nel gustarli tutti insieme in armonia!!
Un caldo abbraccio carissima ❤️
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Al prossimo giro di ragù mi presento a casa tua con un insalatiere… 🙂
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Dai Emanuele, ti aspetto!
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